Alcune persone ci hanno scritto chiedendo informazioni sul movimento “Fede e Luce”, più volte nominato nel nostro giornalino e del quale il giornalino stesso si considera un’emanazione.
Contemporaneamente una lettrice, mamma di Alessandro, bambino handicappato di 8 anni, ci scriveva:
“…Le battaglie sostenute con me stessa, tanti anni fa, per accettarlo pienamente e per poterlo amare, sono state terribili, ma l’importante è averle superate, di questo non ho il minimo dubbio. Insuperate invece, sono le lotte per poterlo inserire nella comunità in cui vivo, per far capire agli altri che anche lui ha diritto, in quanto uomo, di essere rispettato, aiutato in ciò che e necessario o amato per quello che è, non per quello che non ha. Purtroppo la maggior parto dei genitori sfortunati come me, non riesce a comprendere che per amare veramente i propri figli, è necessario, indispensabile, direi, non isolarsi, ma partecipare ad una vita di gruppo.
Solo così si potranno realizzare delle mete che, se si opera da isoli, riescono irraggiungibili.“
Queste affermazioni così chiare e appassionate, ci sono sembrate più utili di qualsiasi discorso per introdurre l’argomento “Fede e Luce”, mentre incoraggiano noi stessi a credere nella validità di questo movimento.
“Fede e Luce” è un movimento sorto da alcuni anni in Francia e già operante in molti paesi (Inghilterra, Canada ecc) mentre è ancora agli inizi in Italia.
I suoi membri, genitori o educatori, giovani e adulti, convinti del profondo valore della persona con handicap, intendono agire con spirito di fede e di collaborazione, valorizzando nei propri membri e nelle persone e situazioni che accosta, quanto di sinceramente umano, e cristiano è possibile fare per dare all’handicappato il suo posto giusto nella società e nella Chiesa:
Lo scopo di “Foi et Lumière” internazionale è così definito:
- Suscitare incontri di amicizia e di preghiera che riuniscano handicappati, le loro famiglie, i loro educatori, i loro amici
- Favorire l’inserimento di queste comunità in tutte le comunità umane e cristiane.
- Promuovere ogni tipo di azione che aiuti gli handicappati a sviluppare le loro capacità umane e spirituali e ad integrarsi, per quanto è possibile, nella società.
Ed ora cari amici, il discorso è aperto a tutti voi; attendiamo il vostro parere sull’argomento, insieme a suggerimenti per iniziative ed incontri o magari anche soltanto i vostri dubbi o le vostre domande.
Per ora ci siamo limitati a tracciare del movimento le linee essenziali, ma è certo che il discorso va allargato, con la descrizione ad esempio, delle iniziative già portate a termine in altri paesi, discutendo con voi il programma che si va delineando anche per il nostro paese.
“INSIEME” quindi è una prima voce che, con spirito di umiltà e concretezza, con gioiosa fiducia in Dio e nelle persone, chiama all’appello per questa strada.
– Gli amici della redazione, 1974
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.2, 1974
Sommario
Fede e Luce di Enzo
La paura degli altri di M. Bertolini
Giovanissimi di redazione
Lettera ai giovani di Maria Grazia
Ci hanno scritto di Redazione
Cecilia: un'esperienza di Cecilia
Come fai a credere nella Madonna? di Ettore